Le caratteristiche strutturali
Le caratteristiche strutturali dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione sono le medesime che si riscontrano nel sistema produttivo nazionale: imprese di ridotta dimensione, forte propensione all’export, elevata qualità dell’offerta.
La macchina utensile
Secondo l’indagine condotta da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2022 (cui sono riferiti i dati più recenti), il 49% delle imprese costruttrici di macchine utensili ha fatturato meno di 12,5 milioni di euro, il 67% ha occupato meno di 100 addetti.
Sono state, però, le imprese più strutturate a fornire il maggior apporto a produzione e esportazioni: quelle con più di 100 dipendenti, che hanno rappresentato soltanto il 33% delle unità operanti in Italia, hanno prodotto il 78,5% e esportato l’84,1% del totale.
Analogamente, le imprese che hanno fatturato più di 25 milioni (pari al 30,5% del numero complessivo) hanno realizzato l’80,1% della produzione e coperto l’84,4% delle esportazioni italiane di macchine utensili.
La distribuzione geografica del settore è risultata coerente con quella del sistema produttivo italiano, a conferma che, per le imprese costruttrici di macchine utensili, è necessario essere attigue a quelle clienti e fornitrici: la maggior parte delle unità produttive del settore si trova in Lombardia (46,6%), Triveneto (20,5%), Emilia-Romagna (17%), e Piemonte (13,6%). Alla composizione del fatturato totale la Lombardia ha contribuito per il 48,9%, il Triveneto per il 19,5%, il Piemonte per il 16,7% e l’Emilia-Romagna per il 13,9%.
Le imprese del Piemonte vantano la più alta propensione all’export (pari al 50,9%, a fronte del 48,6% della media di settore). Principale utilizzatore di macchine utensili è risultata l’industria dei prodotti in metallo - che comprende contoterzisti, elementi da costruzione, altri prodotti diversi dai macchinari, (34,8%) – seguita da quella automobilistica (21,2%).
La robotica
Nel 2022, la ripartizione per classi dimensionali tra imprese di grandi dimensioni (fatturato superiore ai 5 milioni), e piccole/medie (fatturato fino ai 5 milioni) conferma la predominanza di grandi aziende che rappresentano l’80% del totale.
La Lombardia e il Piemonte sono le regioni a più alta densità di aziende operanti nel mercato della robotica, rispettivamente, con il 44,4% e il 30,8% delle imprese. È sempre il Piemonte a contribuire maggiormente al fatturato totale (56,3%) e a detenere il numero maggiore di addetti impiegati nel settore (66,7%).