L'export italiano 2023

Nel 2023, le esportazioni italiane di macchine utensili sono cresciute in modo deciso, attestandosi a 3.898 milioni di euro, il 22,7% in più rispetto all’anno precedente.
L’andamento è stato positivo in tutti i trimestri dell’anno: +25,6% nel primo trimestre, +15,9% nel secondo e +20,1% nel terzo, per chiudere, nel quarto, con +27,9%.


L’analisi condotta sulla distribuzione geografica delle esportazioni italiane nell’ultimo decennio evidenzia come, a fronte del continuo mutamento dello scenario mondiale, il made by Italians abbia saputo rispondere alle esigenze dei clienti penetrando di volta in volta nelle aree più attive dello scacchiere internazionale.

L’Unione Europea si è confermata la prima area di destinazione delle vendite italiane, con una quota di export che, dal 35,5% del 2014, è salita al 41,9% del 2023. La Germania è stata il primo mercato a livello europeo e il secondo su scala mondiale, con 359 milioni, +17,2%. Seguono Francia (247 milioni, +28,2%), Polonia (215 milioni, +14,5%), Spagna (130 milioni, +9,4%) e Paesi Bassi (84,9 milioni, +40,6%).

In doppia cifra anche il tasso di crescita delle vendite nel resto del continente europeo (+13,8%), per un valore di 471 milioni. Nel dettaglio, l’export è aumentato moltissimo in Turchia (211 milioni, +70,9%) e nel Regno Unito (85,2 milioni, +44,1%), mentre è rimasto stabile in Svizzera (+1%, 74,8 milioni) ed è crollato in Russia (-77%, 22,7 milioni).

Anche le vendite in America Settentrionale sono aumentate molto, +32,5%, a 834 milioni. In ragione di ciò l’area è, nuovamente, il secondo mercato di sbocco per l’Italia. In particolare, nel 2023, gli Stati Uniti hanno mantenuto la testa della classifica dei paesi di destinazione dell’offerta italiana di settore, acquisendo macchine utensili per 567 milioni (+17,5%). Le esportazioni di made by Italians sono cresciute anche in Messico (195 milioni, +133,1%) e in Canada (73,7 milioni, +14,7%).

Risultati positivi anche in America Centro-Meridionale che ha aumentato gli acquisti dall’Italia (+25,2%, per un valore di 123 milioni di euro). Ai primi posti il Brasile (70,7 milioni, +38,6%) e l’Argentina (11,9 milioni, -9,6%); seguono il Perù (+154%, 8,7 milioni) e l’Ecuador (+204%, 8,2 milioni).

L’export in Asia è cresciuto del 33,6% rispetto al 2022, a 704 milioni: il continente si è confermato il terzo mercato di sbocco del made by Italians, dopo Unione Europea e America del Nord.

Del totale esportato nel continente, la parte più consistente è stata destinata all’Asia Orientale, che ha acquistato macchine utensili italiane per 365 milioni di euro, pari al 18,8%in più rispetto al 2022. Forte aumento per l’export nei mercati cinese (+26,6%, 286 milioni) e giapponese (+15,3%, 29,5 milioni), espansione più moderata delle vendite in Corea del Sud (+8%, 31,4 milioni). In controtendenza il dato relativo a Taiwan (-36,1%, 15,6 milioni). Importante balzo delle esportazioni in Asia meridionale: +81,4% per un valore di 130 milioni. Rispetto al totale dell’area, l’India ha fatto la parte del leone acquistando macchine utensili italiane per 117 milioni (+77%).

Il Medio Oriente ha nuovamente incrementato gli acquisti di macchine utensili italiane, +54,1%, a 165 milioni. Sono cresciute le esportazioni in Arabia Saudita (+145%, 62 milioni) e negli Emirati Arabi Uniti (+13,4%, 32,2 milioni); si è fermata la crescita delle vendite in Israele (-17,9%, 24,2 milioni).

Deludenti i dati relativi all’area ASEAN, dove le vendite sono calate (-2,2%, 43,9 milioni). A fronte dei riscontri positivi in Vietnam (+17%, 14 milioni), Tailandia (+27,4%, 11,9 milioni) e Singapore (+30,7%, 5,8 milioni); sono risultate deludenti le vendite in Indonesia (-48,1%, 6,1 milioni) e Malesia (-21%, 3 milioni).

Anche l’export diretto in Africa è cresciuto, +23,3%, a 71,4 milioni.