Nuove sanzioni contro la Russia: l’UE approva il 15° pacchetto
20.12.2024 - ASSOCIAZIONE
Lo scorso 16 dicembre, l’Unione Europea ha adottato il 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente le capacità di combattimento di Mosca nella guerra contro l’Ucraina. Il Consiglio dell’UE ha annunciato misure economiche e individuali che colpiscono la cosiddetta flotta ombra di Putin, le infrastrutture industriali russe e una rete di entità straniere responsabili di fornire supporto militare alla Russia. Il pacchetto, composto da 84 elenchi, comprende sanzioni contro 54 persone e 30 entità. Le accuse spaziano dal sostegno alla deportazione di bambini ucraini alla propaganda di guerra, fino all’elusione delle sanzioni. Tra i sanzionati, figurano alti dirigenti di aziende energetiche russe, il ministro della Difesa della Corea del Nord e attori coinvolti direttamente negli attacchi militari, come l’unità responsabile del bombardamento dell’ospedale pediatrico Okhmadyt di Kiev.
Sul fronte delle entità, l’UE ha colpito aziende del settore difensivo, compagnie di navigazione coinvolte nel trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi, oltre a una compagnia aerea civile russa utilizzata come supporto logistico per le operazioni militari. Il pacchetto sanziona, per la prima volta, anche soggetti cinesi accusati di fornire componenti per droni e microelettronica, usati nella guerra di aggressione russa. L’attenzione è rivolta in particolare alle petroliere non UE che aggirano il price cap imposto sul petrolio russo. Il Consiglio ha inserito nella lista altre 52 navi responsabili di trasportare greggio, equipaggiamenti militari e grano ucraino sottratto illegalmente, portando a 79 il totale delle imbarcazioni designate. Queste navi saranno soggette al divieto di accesso ai porti europei e a restrizioni sui servizi marittimi.
L’UE ha intensificato il controllo su entità con sede in Paesi terzi come Cina, India, Iran, Serbia ed Emirati Arabi Uniti. Queste società, secondo Bruxelles, hanno contribuito all’elusione delle sanzioni fornendo componenti per missili e UAV (Unmanned Aerial Vehicles). Le nuove restrizioni riguardano l’esportazione di beni e tecnologie a duplice uso, con l’obiettivo di limitare lo sviluppo tecnologico del complesso militare-industriale russo. Per difendere le aziende europee dalle misure di ritorsione russe, il Consiglio ha vietato il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze emesse dai tribunali russi che impediscono l’avvio di procedimenti in altre giurisdizioni. La misura, spiega l’UE, mira a contrastare ingiunzioni che hanno portato a sanzioni finanziarie sproporzionate contro imprese europee.
Un’altra deroga riguarda lo svincolo dei saldi di cassa detenuti dai depositari centrali di titoli (CSD) dell’UE, soggetti a controversie con le autorità russe. I CSD europei potranno richiedere il congelamento di tali fondi per adempiere agli obblighi verso i clienti.
Infine, l’UE ha prorogato alcune deroghe necessarie per il disinvestimento ordinato delle aziende europee dal mercato russo. La misura intende facilitare l’uscita degli operatori europei, invitandoli a chiudere le attività o a evitare nuovi investimenti in Russia. Le deroghe saranno concesse caso per caso, permettendo alle imprese di mitigare i rischi associati alla permanenza nel paese. Con questo nuovo pacchetto, l’UE conferma la sua volontà di mantenere alta la pressione su Mosca, limitando le risorse economiche e tecnologiche che alimentano la macchina bellica russa. La guerra in Ucraina entra in una nuova fase, e con essa si intensifica il braccio di ferro economico tra l’Europa e il Cremlino.
Per ulteriori informazioni: Consiglio dell’Unione Europea