Nel 2024 netto calo per l’industria italiana della macchina utensile. Nel 2025 crescita a ritmi modesti. Comunicato, rassegna e servizio TG1 sul sito UCIMU
13.12.2024 - ASSOCIAZIONE
Si chiude con un calo consistente di quasi tutti gli indicatori economici il 2024 dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Il 2025 non sarà brillante ma è attesa comunque una timida inversione di tendenza.
Questo, in sintesi, quanto illustrato da Riccardo Rosa, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno.
Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2024, la produzione si è attestata a 6.745 milioni di euro, segnando un calo dell’11,4% rispetto all’anno precedente.
Il calo è stato determinato esclusivamente dalla forte contrazione delle consegne dei costruttori sul mercato interno il cui valore si è fermato a 2.255 milioni di euro, pari al 33,5% in meno del 2023, zavorrate dalla bassa propensione agli investimenti da parte degli utilizzatori italiani.
La misura di questa debolezza si esprime con il dato del consumo domestico crollato, del 34,8%, a 3.795 milioni di euro. Questo trend ha avuto impatto anche sull’andamento dell’import che si è ridotto, del 36,5%, a 1.540 milioni.
Differente la performance dei costruttori italiani sul mercato estero, come dimostra il dato di export cresciuto, del 6,3% rispetto al 2023, a 4.490 milioni di euro, nuovo valore record mai raggiunto prima di ora.
Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nel periodo gennaio-agosto 2024 (ultimo dato disponibile), principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di sole macchine utensili sono risultati: Stati Uniti (419 milioni di euro, +17,8%), Germania (243 milioni di euro, +12,3%); Cina (138 milioni, -15,3%), India (132 milioni +100%), Francia (125 milioni, -9,3%).
Il dato di export/produzione è salito a 66,6%
Per il 2025, i risultati attesi prevedono un ritorno al campo positivo ma con incrementi decisamente moderati.
In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi UCIMU, nel 2025, la produzione tornerà a crescere, attestandosi a 6.940 milioni (+2,9% rispetto al 2024).
Tale risultato sarà determinato sia dal positivo andamento delle esportazioni che registreranno stazionarietà (+0,3%) rispetto al valore del 2024, attestandosi a 4.505 milioni di euro (nuovo record), sia dalla timida ripresa delle consegne dei costruttori italiani che cresceranno a 2.435 milioni di euro (+8% rispetto al 2024), trainate dal riavvio della domanda domestica.
Il consumo italiano di macchine utensili, robot e automazione crescerà a 4.070 milioni, pari al 7,2% in più rispetto al 2024. Anche le importazioni potranno giovarsi della (debole) ripresa della domanda interna, come dimostra il dato di previsione che indica una crescita del 6,2% a 1.635 milioni di euro.
Il dato di export/produzione scenderà leggermente, fermandosi a 64,9%.
Riccardo Rosa, presidente UCIMU, ha così commentato: “Dopo l’estate è apparso chiaro che il 2024 sarebbe stato “un anno completamente perso” per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili che ha comunque provato a salvare (senza riuscirci) il risultato finale grazie all’attività oltreconfine. E così è stato ma il nostro Centro Studi ha dovuto comunque rivedere ulteriormente al ribasso le stime presentate a settembre, segno della difficoltà che le nostre imprese si trovano a fronteggiare”.