TARI, importanti chiarimenti dal MITE: anche le attività industriali e artigianali possono produrre rifiuti urbani
16.04.2021 - AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Il Ministero della Transizione Ecologica, con la Circolare n. 37259 del 12 aprile 2021, è intervenuto per chiarire alcune problematiche connesse all’applicazione della TARI in seguito dell’emanazione del decreto legislativo 116/2020. Il Documento recepisce le richieste avanzate da Confindustria nel corso delle diverse interlocuzioni avute con le due Amministrazioni, con particolare riguardo all’esclusione dalla tassazione di taluni locali appartenenti alle attività industriali che, si ricorda, non rientrano più nell’Allegato L-quinquies (elenco delle attività che producono rifiuti urbani) al DLGS n. 116/2020.
In particolare, la Circolare chiarisce un aspetto di particolare importanza per le imprese associate, ossia che le superfici dove avviene la lavorazione industriale sono escluse dall’applicazione del prelievo sui rifiuti, comprendendo in tale esclusione i magazzini di materie prime, di merci e di prodotti finiti, sia con riferimento alla quota fissa che alla quota variabile, come fortemente voluto da Confindustria.
Si tratta di chiarimenti importanti che consentono di superare per il futuro le forti difformità riscontrate sul territorio nazionale nell’applicazione del tributo, cristallizzando, contestualmente, un importante principio da sempre teorizzato e sostenuto da Confindustria, riguardante la summa divisio tra rifiuti urbani e rifiuti della produzione.