Investimenti 4.0: spinta dagli incentivi fiscali
05.02.2021 - AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Le imprese che investono in tecnologie 4.0 possono accedere ad incentivi fiscali ancora più vantaggiosi rispetto al passato. Sono infatti state approvate nuove aliquote per il 2021, nonché l’innalzamento del limite massimo dei costi ammissibili.
Per l’acquisto di beni materiali 4.0 - rientranti nelle categorie indicate dall’allegato A della Legge 232/2016 e interconnessi al sistema aziendale - è possibile usufruire di un credito di imposta nelle seguenti misure:
• 50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
• 30% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
• 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Le percentuali scendono nel 2022 secondo un sistema a scalare rispettivamente portando il credito al 40%, 20% e 10%.
Per l’acquisto di software 4.0 (più precisamente di beni immateriali di cui all’Allegato B della Legge 232/2016) è previsto invece un credito di imposta nella misura del 20% delle spese con tetto a 1 milione di euro.
L’investimento deve essere effettuato nel periodo compreso dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022. Il periodo può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che, entro il 31 dicembre 2022, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Per usufruire dell’incentivo è necessario produrre un’autocertificazione dei beni, o, in caso di bene superiore a 300 mila euro, una perizia tecnica asseverata.
Le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alla legge di Bilancio 2021.
Il credito è utilizzabile in compensazione in 3 anni.
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